Oggi vediamo insieme cosa è la libertà finanziaria, un concetto che può essere visto in tanti modi diversi, e sopratutto come raggiungere la libertà finanziaria.
Libertà finanziaria: cos’è?
Cos’è la libertà finanziaria? Questo concetto può essere interpretato in diversi modi, ad esempio come la capacità di avere sempre risorse disponibili per perseguire i propri desideri, o come l’assenza di debiti e mutui con le istituzioni finanziarie.
Ognuno di noi può dare un significato personale a questa libertà, ma esistono principi chiave su cui vale la pena soffermarsi, poiché spesso diventano dei limiti allo sviluppo di un’attività commerciale.
Un aspetto fondamentale della libertà finanziaria è la distinzione tra finanziamenti positivi e negativi. Molte volte, un imprenditore potrebbe avere un’ottima idea di business, ma potrebbe trovarsi senza le risorse finanziarie immediate per svilupparla. Per far fronte a questa situazione, potrebbe decidere di aprirsi al mercato, cercando un investitore esterno o un nuovo socio, oppure potrebbe rivolgersi alle banche.
Non intendo qui entrare nel merito di quale opzione sia la migliore, poiché ciò che conta di più è comprendere l’obiettivo dietro i fondi che si cercano sul mercato. Se si cerca finanziamento per effettuare un investimento che aumenterà il fatturato, allora si tratta di un debito “positivo”. Se, al contrario, si cerca denaro solo per coprire spese correnti, allora si tratta di un debito “negativo”.
È importante sottolineare che una spesa può trasformarsi in un investimento se contribuisce a incrementare il fatturato dell’azienda. Al contrario, una spesa che rimane fine a se stessa, senza generare ritorni, non avrà mai un impatto positivo sul fatturato.
Debito buono e debito cattivo
Adesso vediamo insieme la differenza tra debito buono e debito cattivo. Il concetto di “debito buono” si riferisce a un tipo di finanziamento che viene assunto con l’obiettivo di sviluppare una parte del business in grado di generare un aumento significativo del fatturato. In pratica, si tratta di un debito che viene contratto per finanziare un progetto o un’attività che si prevede porterà a rendimenti superiori all’importo del finanziamento stesso.
Un esempio chiarificatore può essere il seguente: immagina di aver identificato un servizio offerto dalla tua azienda che, se sviluppato in determinato modo, potrebbe generare margini di guadagno aggiuntivi. Per attuare questo sviluppo, potresti aver bisogno di 150.000 euro, che potrebbero essere ottenuti attraverso un mutuo o un finanziamento. Con l’aiuto di Senza più confini, però, hai già preparato un business plan e una strategia finanziaria che prevedono un guadagno stimato di 500.000 euro grazie a questo sviluppo.
In questo caso, nonostante l’assunzione di un debito di 150.000 euro, si tratterebbe di un debito “buono”, in quanto il rendimento atteso è superiore all’importo del finanziamento. Questo tipo di finanziamento è visto come un investimento nell’espansione o nell’ottimizzazione del business, con la prospettiva di ottenere benefici finanziari a lungo termine.
Lo stesso principio si applica se si decide di coinvolgere un investitore esterno. Anche se l’investitore potrebbe richiedere una percentuale dei profitti o un ritorno finanziario, l’importante è che l’apporto di liquidità consenta di realizzare il progetto, portando a un notevole aumento del fatturato e, di conseguenza, compensando l’investimento iniziale.
Il concetto di “debito cattivo” si riferisce a un tipo di finanziamento che viene assunto unicamente per coprire problemi finanziari pregressi o situazioni difficili. In sostanza, si tratta di un debito contratto per risolvere problematiche passate, piuttosto che per investire in un’opportunità che potrebbe portare a un aumento del fatturato o a vantaggi a lungo termine.
Le problematiche pregresse menzionate potrebbero includere, ad esempio, il mancato pagamento di fornitori o questioni fiscali. In molti casi, tali questioni possono essere gestite attraverso piani di rateizzazione o accordi di pagamento senza la necessità di ricorrere a un finanziamento. Il prendere un finanziamento per coprire esclusivamente queste spese correnti senza un chiaro piano di crescita o senza la prospettiva di generare nuovi ricavi può essere considerato come un debito “cattivo”.
È importante notare che, sebbene possa essere allettante ottenere liquidità per affrontare difficoltà finanziarie immediate, questo approccio potrebbe avere conseguenze negative a lungo termine, soprattutto se non viene affrontato il problema di fondo. Nel panorama finanziario attuale, in cui ottenere liquidità può essere complesso, è cruciale prendere decisioni oculate sulla destinazione dei fondi, privilegiando investimenti che contribuiscano a migliorare la situazione finanziaria complessiva e a promuovere la crescita aziendale.